Chiesa Parrocchiale di San Valentino Martire - Salara RO

E' emblematico ricordare che sul territorio della Villa di Salara, corrispondente all'attuale comprensorio della parrocchia di S.Valentino, erano presenti ben quattro chiese: S. Andrea e S. Zenone a Veratica, S. Leo nella Villa di Salara e la chiesa della S. Croce, annessa al monastero agostiniano e poi benedettino (1476 post).

Le guerre (ad esempio nel 1343 quella contro Obizzo d'Este), le frequenti alluvioni e le pestilenze furono causa di una grave riduzione della popolazione di questa zona, in particolare a Veratica.
S. Leo fu l'unica a rimanere e ad essere descritta nelle visite pastorali, nel 1434 dal Beato Giovanni Tavelli da Tossignano e nel 1574 da mons. Maremonti, che la trova nominata col nuovo titolo "Eccl. Paroch. SS. rum Leonis et Valentini" di Salara. 
La chiesa aveva tre altari, il battistero e il campanile e fu consacrata dal vescovo di Ferrara Giovanni Maria Fontana il 19 settembre 1610.
Per ulteriori notizie si rimanda agli interessanti e dettagliati inventari del rettore don Giovanni Battista Montini (1704) e a quello di don Antonio Astori (1717-18), conservati nell'archivio parrocchiale.
Ma già alla metà del '700 la parrocchia vide aumentare il numero dei propri fedeli (1333), perciò con la carità e l'aiuto di tutta la popolazione e su progetto e disegni ideati dal parroco don Antonio Garbellini si eressero un nuovo tempio e un nuovo campanile, per la costruzione dei quali occorsero quindici anni (1757-1772).
L'edificio subì nei secoli diversi interventi di restauro (da ricordare l'ultimo imponente del 1971), tuttavia l'impianto è rimasto quello settecentesco.

La facciata è divisa in modo armonioso dal cornicione e dalle lesene binate disposte su due ordini.

I tre portali hanno cornici sagomate come quelle delle due finestrelle laterali e del riquadro centrale; il timpano a dentelli è sormontato da acroteri.
Sulla destra della chiesa si trova il campanile con cella a bifore, timpani triangolari, tiburio ottagonale e cupolino a cipolla.
L'interno ha tre navate e cinque altari, con alcune pregevoli pale d'autore.
L'altare maggiore in marmi vari è opera di Benedetto Morelli (1770), mentre gli altari laterali di S. Anna e S. Maria Maddalena (1763-67), della B. V. del Rosario (1768-69) e di S. Valentino sono stati realizzati in legno marmorizzato dal ferrarese Giuseppe Facchinetti (1694-1777).

Da segnalare: la pala con S. Maria Maddalena e Sant'Anna (1768) di G.A.Ghedini (1707-91), il dipinto Madonna col Bambino, San Giuseppe e San Francesco di Paola (1735-37) di G. F. Braccioli (1699-1762), la pala seicentesca con la Crocifissione tra i Santi Valentino e Carlo Borromeo di Ercole Sarti (1593-1639 post), il grande quadro collocato nel coro con San Valentino che guarisce la figlia del giudice Asterio (1762) ed il ciclo di dipinti entro le dieci nicchie della navata centrale, opere del pittore bolognese G. C. Pedretti (1694-1778).

Percorsi in cui la tappa è presente

Tradizione, Devozione e Arte: Itinerario lungo il Po
Percorso culturale

Tradizione, Devozione e Arte: Itinerario lungo il Po

Un percorso per conoscere alcuni aspetti del ricco patrimonio culturale, attraverso il materiale catalografico disponibile, di tutti i beni storici e artistici della diocesi.