Il museo ha sede nell'antico palazzo gotico appartenuto alla famiglia Pesaro e acquistato da Mariano Fortuny (1871-1949) per farne il proprio atelier di fotografia, scenografia e scenotecnica, creazione di tessili, pittura: di tutte queste funzioni l'immobile ha conservato ambienti, strutture, tappezzerie e collezioni. Il Museo Fortuny, donato al Comune da Henriette, vedova di Mariano, nel 1956 è destinato ad occuparsi di tutte le discipline facenti capo alla comunicazione visiva, raccogliendo idealmente l'eredità culturale di Mariano stesso. Le collezioni del Museo sono costituite da un ricco fondo di opere e materiali che ben rappresentano i diversi esiti della ricerca dell'artista, ordinati per grandi argomenti: la pittura, la luce, la fotografia, il tessile e gli abiti. I dipinti ben rappresentano i vari momenti e le diverse ispirazioni del suo percorso pittorico imperniato sul periodo wageriano, sulla ritrattistica, sullo studio del nudo femminile, sulle nature morte. Motivo dominante e vero cuore della ricerca di Fortuny è, però, la luce. Le collezioni comprendono molti esemplari originali di corpi illuminanti, tra cui si collocano straordinari lampadari e lampade in tessuto stampato e dipinto. Pratiche e funzionali all'illuminazione specifica di ambienti di vario genere, opere d'arte e architetture, le Lampade a diffusore Fortuny, da lui brevettate nei primi anni del Novecento, dalla linea essenziale, solida e costruite in metallo, rappresentano ancora oggi quanto di meglio sia stato pensato per l'uso della luce diffusa e indiretta. Il nucleo fotografico, invece, propone immagini provenienti sia dalla sua collezione sia dal fondo dei Musei Civici Veneziani e copre un arco temporale che va dagli albori della fotografia sino alla Seconda Guerra Mondiale. Infine, la collezione di abiti, tessuti, matrici e prove di stampa, teli, drappi ornamentali, costituisce un ricco campionario di questa straordinaria produzione tessile e di moda per il gran mondo europeo e americano. I tessuti, semplici come la tela e la diagonale di cotone o il velluto di seta e cotone tagliato unito, sono i supporti ideali per la sua celebre stampa policroma destinata prevalentemente all'arredamento. Dai preziosi velluti rinascimentali fino ai tessuti provenienti da culture lontane ed esotiche, Fortuny trae, altresì, modelli decorativi e disegni che, una volta stampati, imitano e reinventano l'antico manufatto operato grazie a un personalissimo sistema di stampa dall'ineguagliabile resa materica e tridimensionale.
Bibliografia:
Mariano Fortuny, catalogo della mostra, a cura di M. Barberis, Venezia, Marsilio, 1999.
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