Accademia di Belle Arti di Venezia

Ritratto di donna, 1945, olio su tela, cm 60x50

Venezia
Dorsoduro 423
041 52253962413752
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L'istituzione del Nuovo Museo dell'Accademia in un'area degli spazi restaurati degli Incurabili alle Zattere nasce da un'idea nella quale ha sempre riposto fiducia Giancarlo Franco Tramontin, titolare per diversi anni della cattedra di scultura all'Accademia veneziana, con lo scopo di ristabilire un aggancio con la memoria storica, con lo spirito ideale che fece nascere, su iniziativa dei primi artisti docenti dell'Accademia settecentesca, quelle che sarebbero diventate le Gallerie dell'Accademia: l'intenzione prioritaria era ed è finalizzata a far conoscere ai discendenti le opere dei loro maestri e dei più degni rappresentanti del recente passato, in modo da consentire agli studenti iscritti oggi di ritrovarsi, più o meno, in alcuni modelli con i quali potersi confrontare. Le due istituzioni della città lagunare, Accademia di Belle Arti e Gallerie dell'Accademia, hanno assunto nel corso del Novecento caratteristiche ed esigenze sempre più distinte: l'Accademia aperta alle nuove concezioni estetiche; le Gallerie luogo di conservazione del suo ricchissimo patrimonio.
Il Nuovo Museo dell'Accademia ha l'ambizione di colmare un vuoto venutosi a creare nel tempo e di ripristinare una consuetudine per un necessario aggiornamento culturale, museale e didattico, nonostante a Venezia non manchino le iniziative artistiche e culturali di ampio respiro internazionale. Gli obiettivi sono finalizzati a raggiungere maggiori aperture con altre realtà, non solo museali, esterne all'Accademia, in modo da stabilire termini di confronto e di dibattito per una comune crescita. L'intenzione prioritaria del museo è ora quella di presentare un'opera di ciascun docente che abbia insegnato nelle diverse principali scuole dell'Accademia dal 1927 ad oggi.
Si tratta, per l'esattezza, di una raccolta di opere nella maggior parte dei casi donate, altre ricevute in prestito. Spesso gli studenti iscritti ai diversi corsi non conoscono le opere dei loro maestri e ancora meno quelle di coloro che li hanno immediatamente preceduti: è opportuno pertanto che si ricrei un confronto dialettico elementare su queste basi sin dal primo anno di iscrizione.
Basandosi su un'ipotesi di Pierre Restany, il Nuovo Museo dell'Accademia potrebbe diventare una sorta di 'museo dinamico" inteso come laboratorio nel quale "sia possibile condurre esperimenti con le tecnologie e le informazioni tecniche piů aggiornate" dove gli allievi possano sperimentare tali nuove possibilità di ricerca e di confronto. Si auspica, infatti, che il Nuovo Museo dell'Accademia diventi una specie di archivio vivente dell'istituto in cui ciascun docente si assuma la responsabilità di lasciare una sua traccia piů o meno profonda. Ciò è maggiormente importante e significativo se pensiamo che l'ambizione degli studenti d'arte, potenziali artisti, oggi come ieri, è di passare dalle aule delle Accademie a quelle dei musei.

Bibliografia:
'900 all'Accademia opere per il nuovo museo, catalogo della mostra, a cura di S. Simi de Burgis, M. Tova, Venezia, Marsilio, 2001.

Ultimo aggiornamento: 23-01-2024