Antonio Ornano

Il 22 marzo sul palco del Teatro Alcione saranno protagonisti il ritmo, l’energia e il buonumore del grande cabarettista Antonio Ornano. 

Ornano è l’interprete carismatico e poliedrico di trasmissioni televisive di grande successo come Zelig, Colorado, Quelli che il calcio.

Il protagonista di questo irrefrenabile flusso di coscienza è un uomo che affronta la vita con una morale approssimativa, scarsa autostima ed una notevole dose di cinismo. Ad una certa età capita di tirare le somme, fare bilanci e magari scoprire di aver trascorso gran parte della propria vita proiettati in avanti e frantumati in tanti pezzi, ciascuno dei quali funzionale a salvarsi le piume. 

Una serata imperdibile per tutti coloro che vogliono trascorrere una serata con energia, simpatia e tante risate.

Antonio Ornano è un comico ligure, che coltiva fin da giovane la passione per il teatro.
Frequenta il laboratorio genovese di Zelig e inizia a “plasmare” i suoi personaggi più famosi: il mitico professor Ornano, l’avvocato Arnoldi e tanti altri, oltre a esilaranti imitazioni.
Per anni è stato uno dei cabarettisti di punta di Zelig con il suo “professore”, diventando poi realmente insegnante a “Stand Up! Comici in prova” dove insegna l’arte del cabaret e tutti i suoi trucchi ad alcuni vip italiani.


Dettagli

Data / Ora

Il: 22/03/2024
Venerdì: alle 21:00

Location

Cinema Teatro Alcione

Indirizzo

Via Giuseppe Verdi, 20

Comune

Verona

Provincia

VR

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Teatri

Cinema Teatro Alcione

È il 1972 ed Emanuela, tredici anni, si prepara a trasferirsi con la sua famiglia in un appartamento nella parrocchia di Santa Croce. Suo padre per arrotondare ha accettato di assumere un incarico come guardiano e maschera del nuovo cinema di quartiere, l’Alcione, che in quell’autunno ha aperto per la prima volta i battenti. Vivranno in un appartamento proprio sopra alla sala. Il primo film proiettato, ricorda Emanuela, fu “Fratello Sole, Sorella Luna”. Sarebbe stato l’inizio, per lei e la sua famiglia, di un periodo di vita a stretto contatto con il cinema, con gli spettatori e con il quartiere. Per questo abbiamo chiesto a lei di raccontarci la storia dell’Alcione, perché più di tutti ha visto la sala crescere, trovare la sua identità fino a diventare una delle sale più importanti e amate di Verona. Emanuela ricorda di come dal bagno del suo appartamento si sentisse il sonoro dei film proiettati in sala, l’arrivo del divieto di fumo all’interno dell’edificio e le processioni dei fumatori che durante l’intervallo si assiepavano all’uscita della sala per concedersi una sigaretta, le poltrone dell’Alcione che tremavano durante il terremoto del Friuli del 1976, arrivato mentre lei e sua sorella guardavano la proiezione serale di un film per ragazzi. Fin dall’inizio insomma il cinema Alcione ha respirato con la Comunità che lo circondava, accompagnandola nelle sue evoluzioni. Nel 1989 ha cambiato per la prima volta gestione, continuando a crescere per qualità e quantità della programmazione, ospitando concerti, balletti, teatri, arrivando ad offrire, nel 2018, una media di 20 proiezioni a settimana. Con l’avvento del covid anche il cinema Alcione ha preso un bel respiro e poi, per due anni, ha trattenuto il fiato. Ora, a 50 anni esatti dalla sua prima apertura, è pronto a tornare, a fare la sua parte all’interno della Comunità e ad arricchire nuovamente il territorio con incontri, pensieri, emozioni e tutta la meraviglia che il cinema sa dare. (...)