Incontro sulla Tastiera - Cantami O Musa

Rinascimentale Andrea Palladio? Può il canto stringere un legame inscindibile con gli intenti artistici di Vincenzo Scamozzi all’interno del preesistente complesso medievale, sbocciato tra i disegni palladiani in un gioiello dell’architettura, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità e oggi in lizza per la nomina a Monumento Nazionale Italiano? Incontro sulla Tastiera si prefigge l’obiettivo di offrire una sorta di inno al Teatro Olimpico, tanto amato dai vicentini e meta irrinunciabile dei turisti di tutto il mondo.

Il concerto, impreziosito dalla presenza di attori e voci narranti, vuole essere appunto un omaggio a Palladio, attratto, come era tipico per gli autori umanisti e gli artisti rinascimentali, dalla perfezione degli antichi greci e dalla statuaria romana. Anche la musica volgerà lo sguardo ai testi dei classici e porterà in scena un inedito percorso ideale, di tema strettamente amoroso, tra le opere liriche degli autori del Seicento barocco, del Settecento veneziano e dell’Ottocento romantico, quali Claudio Monteverdi, Georg Friedrich Handel, Christoph Williband Gluck, Wolfgang Amadeus Mozart. Le parti recitate saranno proposte dall’attrice Alessia Bartolomucci, insieme a giovanissimi attori vicentini


Dettagli

Data / Ora

Il: 06/05/2024
Lunedì: alle 21:00

Location

Teatro Olimpico

Indirizzo

Piazza Matteotti, 11

Comune

Vicenza

Provincia

VI

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Teatri

Teatro Olimpico

Attorno al 1580 l'Accademia Olimpica di Vicenza, circolo culturale aristocratico  nato qualche decennio prima dalla fusione di Vari analoghi organismi cittadini, diede incarico ad Andrea Palladio, architetto illustre nonch accademico, di progettare uno spazio teatrale per rappresentazioni e cerimonie da edificarsi nell'antica area del Castello del Territorio, all'estremit est della zona storica della citt.Il progetto doveva programmaticamente ispirarsi al modello di teatro "all'antica",  sulla scia della riscoperta rinascimentale degli studi di Vitruvio, e nel contempo   fungere da luogo autocelebrativo per l'aristocrazia Vicentina, ispirandosi agli   stessi ideali classiciVagheggiati dai componenti dell'Accademia.Il Palladio complet il progetto del Teatro ma non fece in tempo a portarne a termine la realizzazione, che fu affidata all'architetto Vicentino Vincenzo Scamozzi: questi Vi aggiunse le scenografie per lo spettacolo inaugurale (quelle Visibili ancora oggi) e le adiacenti sale dell'Odo e dell'Antiodo.Capolavoro e opera estrema di Andrea Palladio, cui fu commissionato nel febbraio 1580 dall'Accademia Olimpica, sodalizio di composita estrazione sociale costituitosi a Vicenza nel 1555 con finalit culturali e scientifiche, di cui lo stesso Palladio era socio. La costruzione fu iniziata nel maggio 1580, ma Palladio non ne vide la realizzazione, per l'improvviso sopraggiungere della morte, il 25 agosto dello stesso anno. L'Olimpico, dopo varie e complesse vicende, fu completato cinque anni pi tardi e venne solennemente inaugurato il 3 marzo 1585 con la memorabile messa in scena dell'Edipo Tiranno di Sofocle.Al Teatro si giunge attraverso l'Odeo e antiodeo, due ampie sale realizzate da Vincenzo Scamozzi e decorate rispettivamente da affreschi di Francesco Maffei raffiguranti divinit e figure allegoriche (1637 ca) e da un fregio monocromo di rilevante interesse documentario (1595 ca), riproducente allestimenti teatrali curati dall'Accademia prima della costruzione dell'Olimpico (Amor costante, Sofonisba) e spettacoli o manifestazioni ospitate all'interno del nuovo teatro (Edipo Re, ambasceria dei legati giapponesi).All'interno di uno spazio chiuso che vuole simulare l'ambientazione all'aperto dei teatri classici, Palladio dispone una monumentale scenafronte fiancheggiata da due ali o versure e una cavea semiellittica di tredici gradoni, conclusa alla sommit da un'esedra a colonne, in parte aperta in parte a nicchie entro muro. Nei tabernacoli e sui plinti della struttura architettonica sono collocate le statue degli Accademici committenti del Teatro, abbigliati all'antica. Nell'ordine pi alto una serie di splendidi bassorilievi raffiguranti Storie di Ercole, di Ruggero Bascap Al di l delle tre aperture della scenafronte si staccano le prospettive lignee raffiguranti le vie di Tebe, realizzate da Vincenzo Scamozzi per lo spettacolo inaugurale dell'Edipo Tiranno e divenute fisse e immutabili nel tempo. (...)