Leonidas Kavakos, violino

Lunedì 22 aprile 2024

Johann Sebastian Bach
Partita per violino n. 3 in Mi maggiore BWV 1006
Sonata per violino n.2 in La minore BWV 1003
Sonata per violino n. 3 in Do maggiore BWV 1005

Martedì 23 aprile 2024
Johann Sebastian Bach
Sonata per violino n. 1 in Sol minore BWV 1001
Partita per violino n. 1 in Si minore BWV 1002
Partita per violino n. 2 in Re minore BWV 1004

BACH SEI SOLO
Con il suo Stradivari “Willemotte” del 1734 Leonidas Kavakos ha calcato i più prestigiosi palcoscenici del mondo: in recital, in varie formazioni da camera e come solista a fianco di rinomate orchestre come, fra le tante, Wiener Philharmoniker, New York Philharmonic, Gewandhaus e Berliner Philharmoniker. Dopo le vittorie giovanili in importanti concorsi internazionali il violinista ateniese, oggi cinquantaseienne, si è costruito negli anni una solida fama grazie alla sua tecnica raffinata, alla ricchezza timbrica di cui è capace, a una sensibilità musicale fuori dal comune e a uno spiccato virtuosismo, mai fine a sé stesso. Nell’incomparabile atmosfera del Teatro Olimpico Kavakos esegue le sei Sonate e Partite per violino solo composte da Bach nei fervidi anni passati a Cöthen, recentemente incise per Sony Classical.

Prezzi:
Intero: 20,00 Euro
Over 65: 15,00 Euro
Under 30: 10,00 Euro

Per l'acqusto dei biglietti:
Teatro Comunale di Vicenza
Tel. 0444324442 – biglietteria@tcvi.it - www.tcvi.it






Dettagli

Data / Ora

Il: 22/04/2024
Lunedì: alle 20:30
Il: 23/04/2024
Martedì: alle 20:30

Location

Teatro Olimpico

Indirizzo

Piazza Matteotti 11

Comune

Vicenza

Provincia

VI

Telefono

0039 0444 327393

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Teatro Olimpico

Attorno al 1580 l'Accademia Olimpica di Vicenza, circolo culturale aristocratico  nato qualche decennio prima dalla fusione di Vari analoghi organismi cittadini, diede incarico ad Andrea Palladio, architetto illustre nonch accademico, di progettare uno spazio teatrale per rappresentazioni e cerimonie da edificarsi nell'antica area del Castello del Territorio, all'estremit est della zona storica della citt.Il progetto doveva programmaticamente ispirarsi al modello di teatro "all'antica",  sulla scia della riscoperta rinascimentale degli studi di Vitruvio, e nel contempo   fungere da luogo autocelebrativo per l'aristocrazia Vicentina, ispirandosi agli   stessi ideali classiciVagheggiati dai componenti dell'Accademia.Il Palladio complet il progetto del Teatro ma non fece in tempo a portarne a termine la realizzazione, che fu affidata all'architetto Vicentino Vincenzo Scamozzi: questi Vi aggiunse le scenografie per lo spettacolo inaugurale (quelle Visibili ancora oggi) e le adiacenti sale dell'Odo e dell'Antiodo.Capolavoro e opera estrema di Andrea Palladio, cui fu commissionato nel febbraio 1580 dall'Accademia Olimpica, sodalizio di composita estrazione sociale costituitosi a Vicenza nel 1555 con finalit culturali e scientifiche, di cui lo stesso Palladio era socio. La costruzione fu iniziata nel maggio 1580, ma Palladio non ne vide la realizzazione, per l'improvviso sopraggiungere della morte, il 25 agosto dello stesso anno. L'Olimpico, dopo varie e complesse vicende, fu completato cinque anni pi tardi e venne solennemente inaugurato il 3 marzo 1585 con la memorabile messa in scena dell'Edipo Tiranno di Sofocle.Al Teatro si giunge attraverso l'Odeo e antiodeo, due ampie sale realizzate da Vincenzo Scamozzi e decorate rispettivamente da affreschi di Francesco Maffei raffiguranti divinit e figure allegoriche (1637 ca) e da un fregio monocromo di rilevante interesse documentario (1595 ca), riproducente allestimenti teatrali curati dall'Accademia prima della costruzione dell'Olimpico (Amor costante, Sofonisba) e spettacoli o manifestazioni ospitate all'interno del nuovo teatro (Edipo Re, ambasceria dei legati giapponesi).All'interno di uno spazio chiuso che vuole simulare l'ambientazione all'aperto dei teatri classici, Palladio dispone una monumentale scenafronte fiancheggiata da due ali o versure e una cavea semiellittica di tredici gradoni, conclusa alla sommit da un'esedra a colonne, in parte aperta in parte a nicchie entro muro. Nei tabernacoli e sui plinti della struttura architettonica sono collocate le statue degli Accademici committenti del Teatro, abbigliati all'antica. Nell'ordine pi alto una serie di splendidi bassorilievi raffiguranti Storie di Ercole, di Ruggero Bascap Al di l delle tre aperture della scenafronte si staccano le prospettive lignee raffiguranti le vie di Tebe, realizzate da Vincenzo Scamozzi per lo spettacolo inaugurale dell'Edipo Tiranno e divenute fisse e immutabili nel tempo. (...)