
Nata in simbiosi con l’acqua, ha portato questo legame alle estreme conseguenze trasformandolo in un vincolo viscerale, molto più profondo delle basse acque lagunari.
La città sorge, infatti, letteralmente appoggiata sulla laguna, e i suoi palazzi sono fondati su una foresta di pali di rovere o larice conficcati nell’acqua e nel fango fino a raggiungere il caranto, lo strato di terra argillosa che si trova circa dieci metri sotto il suolo.
In questo modo, palo dopo palo e palafitta dopo palafitta, utilizzando legno e sassi per consolidare le basi degli edifici, i veneziani hanno costruito le case, le chiese e i palazzi della loro città, creando un sistema di isole che nel tempo si sono avvicinate fino quasi a toccarsi, collegate da ponti e separate da rii e canali.