Archivio Tommaso Filippi
Tomaso Filippi (1870 – 1949) proveniva da una famiglia originaria della Val Zoldana, il padre era proprietario della Tipografia San Giorgio, specializzata nelle stampe di testi sacri in lingua greca.
Dopo essersi iscritto all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, nel 1870 Tomaso iniziò a lavorare nello stabilimento fotografico del celebre fotografo Carlo Naya, e l’anno successivo concluse i suoi studi presso l’Accademia.
Filippi traspose ed elaborò nella nuova arte fotografica canoni e modelli della pittura e dopo la morte di Naya, nel 1882, assunse la direzione dello studio fotografico, incarico che ricoprì per lungo tempo fino al 1995.
Nel 1995 iniziò un’attività autonoma aprendo un negozio fotografico prima in piazza San Marco, poi in piazzetta dei Leoncini.
Tra il 1895 e il 1905 effettuò numerose riprese con macchine portatili a Venezia e a Chioggia, raccogliendo immagini di forte realismo nei quartieri popolari.
L’attività dello studio fotografico proseguì con molti lavori su commissione e con la pubblicazione di foto realizzate anche da altri fotografi.
Al tradizionale vedutismo destinato al grande pubblico di turisti, negozi ed editori di cartoline, accompagnò una intensa attività di riproduzione di opere d'arte in musei e gallerie, quali il Museo Correr, la Gallerie dell’Accademia di Venezia, chiese e palazzi, che lo rese famoso per la competenza e l’alta qualità tecnica.
Ha lasciato un'ampia e consistente gamma di documenti fotografici testimonianza della passione personale per l’arte della fotografia e della sua lunga attività commerciale: negativi su lastre di vetro, positivi su carta e, in piccola parte, su vetro, negativi stereoscopici, cartoline. Tra le sue fotografie (di cui più di 16.300 consultabili nel Catalogo regionale Beni Culturali) non piccola parte è dedicata a Venezia: troviamo vedute, luoghi e monumenti, riproduzione di opere d’arte conservate nei musei, vita quotidiana e scatti realizzati per i giornali che regalano inediti momenti di cronaca cittadina.