Giorgio de Chirico. "Biennale a fuoco" 1950-1954

Curata da Stefano Cecchetto e Roberto Zamberlan in collaborazione con il Museo Rimoldi.

Partendo dal carteggio tra Giorgio de Chirico e i mercanti d'arte veneziani Giorgio e Uccia Zamberlan, viene ricostruita la vicenda legata alle mostre "Antibiennali", organizzate dall’artista a Venezia dal 1950 al 1954.

De Chirico entrò in polemica con la Biennale di Venezia e con il critico Rodolfo Pallucchini, che nel 1948 aveva dedicato una sala alla pittura Metafisica con la presentazione di opere non gradite al Maestro; denunciò la Biennale per aver esposto un suo falso dipinto: Il Trovatore. L'artista decise dunque di organizzare, ogni 2 anni, mostra personale, mirata a proclamare la sua pittura come emblema della 'vera arte' contro l'arte 'modernista' esposta alla Biennale.
Per il forte legame che unì de Chirico a Giorgio Zamberlan e lo stesso Zamberlan a Mario Rimoldi, la mostra è stata pensata all'interno del Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi; tra l'altro, alcuni dipinti presenti alle "Antibiennali” sono stati poi ceduti a Rimoldi dallo stesso Zamberlan e ora fanno parte della prestigiosa collezione del Museo.

INFO E ORARI
8-10 dicembre 2023: 10.30-12.30 e 15.30-19.30.
12-21 dicembre 2023: 15.30-19.30 - chiuso il lunedì.
22 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024: 10.30-12.30 e 15.30-19.30 - aperto tutti i giorni escluse le mattine del 25 dicembre 2023 e del 1° gennaio 2024.
9 gennaio - 1 aprile 2024: 15.30-19.30 - chiuso il lunedì (tranne il 1° aprile).


Dettagli

Data / Ora

Location

Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi

Indirizzo

Corso Italia, 69

Comune

Cortina d'Ampezzo

Provincia

BL

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MUSEO D'ARTE MODERNA "MARIO RIMOLDI"
Musei

MUSEO D'ARTE MODERNA "MARIO RIMOLDI"

Il Museo è stato inaugurato nel 1974 a seguito della donazione pervenuta alle Regole d'Ampezzo da parte di Rosa Braun, vedova di Mario Rimoldi, collezionista di Cortina d'Ampezzo. Artisti come de Pisis, De Chirico, Sironi, Campigli e Music, frequentatori della conca ampezzana, instaurano con il collezionista Mario Rimoldi una fruttuosa amicizia. Nel 1941, quando si apre a Cortina la prima Mostra delle collezioni d'arte contemporanea, la collezione di Mario Rimoldi è già delineata: spiccano gli splendidi de Pisis, i Morandi, i Semeghini, i Rosai, i Campigli, i Sironi, il Garbari, il Severini, il Tosi e il Guidi. Nel dopoguerra entrano nella collezione le opere sperimentali di artisti già rappresentati con quadri figurativi. Il collezionista s'interessa ad artisti legati al filone figurativo e all'ambiente veneto, come Cadorin, Cesetti, Saetti, Tomea e Depero, con aperture anche verso nuovi movimenti che si vanno formando fuori dal Veneto. La collezione si arricchisce de La Zolfara di Guttuso e di opere dei protagonisti della nuova sperimentazione, come Corpora, Crippa, Dova, Morlotti, Music, Santomaso, Vedova. Scopre anche artisti stranieri, come Kokoschka, Leger, Villon, Zadkine, e si accosta ai protagonisti delle neoavanguardie, agli astratti degli anni Cinquanta. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dichiarato la collezione di interesse culturale per essere l'esito di un'attività collezionistica sviluppatasi in un cinquantennio e tale da costituire uno degli insiemi più significativi in Italia per l'arte del XX secolo; per la presenza di alcuni capolavori di autori come Savinio, Garbari, Depero, Guttuso e di alcuni consistenti nuclei che risultano imprescindibili per lo studio di de Pisis, Sironi, De Chirico, Semeghini, Tomea, Tosi, Campigli. Nell'esposizione permanente spiccano la Chiesa di Cortina e il Soldatino francese di de Pisis, le Bagnanti di Carena, lo Squero di San Travaso di Semeghini, la Zolfara di Guttuso, il San Sebastiano di Garbari, l'Ile des charmes di Savinio e il Concerto di Campigli.   (...)