Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Comitato provinciale di Vicenza 01/01/1945 - 31/12/2005
La composizione del complesso di fondi custodito nella sede vicentina dell’associazione dei partigiani, a dispetto della relativa esiguità del materiale conservato e della sua frammentarietà, si rivela abbastanza articolata: esso infatti, riflettendo le particolari vicende storiche vissute dall’ente, o meglio dagli enti che dalla seconda metà del 1945 ad oggi hanno contribuito alla sedimentazione delle carte, è costituito da più nuclei documentari ascrivibili ciascuno ad un produttore dotato, almeno formalmente, di una più o meno spiccata autonomia nello svolgimento della propria attività.
Il complesso consiste essenzialmente di tre fondi, le cui proporzioni però, in un bilancio meramente quantitativo, risultano estremamente differenti: infatti la quasi totalità delle unità archivistiche individuate è attribuibile alla produzione documentaria del Comitato provinciale dell’ANPI; all’esigua parte rimanente contribuiscono le carte del Sindacato cooperative autotrasporti e varie - SCAV, attivo presumibilmente per un periodo di tempo limitato nel dopoguerra, e il Comitato provinciale vicentino per l’erezione del monumento ai caduti della Resistenza e della liberazione, nato nel 1949, ma di cui si hanno scarsissime notizie rispetto al prosieguo della sua attività dopo il marzo del 1950. Alla varietà della composizione del quadro contribuisce la presenza di documentazione prodotta dalla Sezione cittadina dell’ANPI, qui ricondotta in seno alla struttura del fondo del Comitato provinciale. Tale situazione composita, nient’affatto insolita per quanto riguarda la vita dell’associazione dei partigiani anche in altri contesti geografici, può essere attribuita alla “vivacità” dell’ambiente partigiano (vicentino, in questo caso), nei primi anni del dopoguerra promotore e propulsore di diverse iniziative a tutela della memoria della Resistenza appena conclusa e delle rivendicazioni di chi aveva da poco deposto le armi usate nei difficili mesi della clandestinità.