occhiali fassamano

Beni Etnoantropologici Materiali
occhiali fassamano

Descrizione

Fassamano in argento dorato con astuccio-impugnatura in corno laccato a "Vernis Martin" dall'elegante effetto d'insieme. Su un lato sono raffiguarati un nobiluomo di profilo ed uno stemma polilobato con le lettere J.B.; sull'altro lato un volto di tre quarti ed una mongolfiera. I gambi ondulati presentano piccole incisioni. Gli oculari sono privi di lenti. E' ripetuto il punzone di garanzia: farfalla, in uso dal 16 agosto 1819 al 9 maggio 1838 nella prima Regione in Francia. La "Vernis Martin", così chiamata dal nome dei suoi inventori, i fratelli Martin, era una economica imitazione francese della assai più pregiata lacca orientale. [Descrizione tratta dalla scheda cartacea del Museo dell'Occhiale.]

Dettagli

Collocazione specifica

Museo dell'Occhiale

Localizzazione geografico-amministrativa attuale

PIEVE DI CADORE (BELLUNO)

Uso

funzione correttiva della vista ed estetica

Cronologia Fabbricazione

sec. XIX prima metà

Localizzazione geografico-amministrativa

/

Materia e Tecnica

argento dorato (produzione artigianale) / corno laccato (produzione artigianale)

Misure

cm 22 x 10 x 1,5

Link scheda estesa

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MUSEO DELL'OCCHIALE

Il Museo dell’Occhiale raccoglie oltre 4.000 reperti che documentano la storia dell’occhiale, dai primordi ai giorni nostri. In molti casi si tratta di pezzi eccezionali, unici nel loro genere, preziosi documenti non solo della storia della tecnica e del costume ma anche dell’arte. Oltre agli occhiali di ogni genere, all’interno del Museo sono conservati pince-nez, fassamani, astucci, ventagli con occhiali o lorgnette celati al loro interno, binocoli, cannocchiali, bastoni da passeggio con occhiali, lenti o cannocchiali inseriti nel manico, monocoli, lenti di ingrandimento, astucci e tanti altri oggetti curiosi che richiamano l’occhiale.Il museo è strutturato su due piani: il primo piano ha percorsi finalizzati a ricostruire la storia, la tipologia, l’uso sociale degli occhiali e degli altri strumenti basati sull’impiego delle lenti, nonché l’evoluzione storica degli astucci. Il secondo piano del Museo è dedicato alla rappresentazione della storia dell’occhialeria cadorina e bellunese dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri. A completamento del Museo vi è una piccola biblioteca che raccoglie trattati sugli occhiali risalenti anche al Seicento, oltre a numerose pubblicazioni recenti sulla storia e sull’evoluzione dell’occhiale e numerose tesi di laurea in materia. Da luglio ad agosto il museo è aperto anche di lunedì. (...)