fiaba; letteratura orale non formalizzata; Pierìn ; informatore;
Beni Etnoantropologici Immateriali
Descrizione
Cera una volta Pierìn, la cui famiglia possedeva un albero di pere. Destate Pierino andava ogni giorno sullalbero. Un dì una vecchina che passava di lì gli chiese di buttarle giù una pera. Pierino, che sapeva bene che la donna era una canaglia, si rifiutò, però la donna insistette e alla fine Pierìn gliela buttò giù. La donna quindi con un inganno convinse il riottoso Pierìn a scendere dallalbero, una volta giù la vecchina mise Pierìn in un sacco portandoselo via. Durante il cammino la donna, a cui scappava da orinare, chiese a uno stradino di tenerle il sacco. Allora Pierìn si fece sentire e convinse lo stradino a mettere un sasso dentro al sacco. La vecchia non si accorse di nulla, e arrivata a casa urla: #Marieta taca su el parolìn che broémo Pierìn#! Così misero sul fuoco il paiolo, quando l'acqua iniziò a bollire la vecchia buttò il contenuto del sacco rompendo il paiolo, e in quel momento si accorse dellimbroglio. Dopo 4-5 giorni ella si recò sempre sotto lo stesso pero, dove si trovava Pierìn e riuscì a riprenderlo ancora. Andando verso casa si fermò da un altro stradino, che liberò di nuovo Pierìn; stavolta il sacco venne riempito con rami di spine e nel buttare in contenuto dentro lacqua bollente si ruppe di nuovo il paiolo. La vecchia simpuntò e dopo 7-8 giorni tornò allalbero di Pierìn, e sempre nello stesso modo lo mise nel sacco, senza lasciarlo a nessuno. Ma per la strada se la fece addosso. Arrivata a casa diede il sacco a Marietta, la figlia, e andò a cambiarsi i vestiti. Pierino convinse Marietta a liberarlo. Così poté uscire dal sacco, buttare Marietta nellacqua bollente e correre a nascondersi nel camino in attesa della strega. Quando questa arrivò, andò ad assaggiare ciò che bolliva nella pentola e quindi la figlia, mentre Pierino urlava dall'interno del camino: Curucucù! Ti magna tò fiòla e mi so qua su!. Così la strega mangiò sua figlia e la storia finisce bella e raccontata.