leggenda ; letteratura orale non formalizzata; El Mago Primo Sacheto ; informatore;

Beni Etnoantropologici Immateriali

Descrizione

I nonni dell’informatore, che abitavano a Piantamelòn, erano a letto gravemente malati, allora si mandò a chiamare il medico del paese. Costui disse alla madre del narratore, Maria, che doveva essere lei a prendersi cura dei genitori, perché se fosse dipeso da lui li avrebbe fatti ricoverare in ospedale per la gravità delle condizioni. Il giorno seguente Maria andò a chiamare il mago Primo Sacchetto, il quale le disse che alla sera sarebbe andato a casa sua. Una volta sul posto Primo Sacchetto disse che i due anziani erano stati #attaccati forte#, cioè qualcuno voleva farli morire, ma c'era ancora tempo per rimediare. Aprì il suo messale, diede una benedizione e poi disse: “andando a casa io avrò un bel daffare”. Infatti al ritorno le streghe lo insultarono e lui non le vedeva e diceva “Via!”. Per tre sere il mago andò lì. L’ultima notte disse a Maria che avrebbe dovuto avere un bel coraggio perché con l’ultima benedizione in casa si sarebbe sentito il diavolo, ma non avrebbe dovuto temere. Il tutto era successo perché i nonni avevano mangiato la polenta con le vene del sangue dentro senza accorgersene; la causa del male erano stati l’odio e l’invidia della gente. Il mago avvisò Maria che avrebbe sentito un gran rumore, come una scrofa che si muovesse con una catena al collo, poi suo padre si sarebbe sentito debole ma al momento di “fare i bisogni” se ne sarebbe andato tutto il sangue mangiato. Uguale sarebbe accaduto alla madre. Tutto si verificò e dal giorno dopo gli ammalati iniziarono a riprendersi.

Dettagli

Denominazione archivio

A.E.P.R.O. Associazione Minelliana

Denominazione

leggenda

Altra occasione

testimonianza raccolta su richiesta

Verbale

Voce/i maschile/i 1

Link scheda estesa

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