fiaba; letteratura orale non formalizzata; El drago dale sète teste; informatore;

Beni Etnoantropologici Immateriali

Descrizione

Una volta c’era un pastore, orfano di padre, che viveva con la madre e tutti i giorni portava al pascolo il gregge. Un giorno capitò un uomo con tre cani che gli propose di scambiare i suoi cani con le pecore. Il pastore accettò, ma prima di congedarsi l’uomo disse al pastore che quei cani avevano molte virtù, uno si chiamava Spaccamontagne, un altro Spaccarovere e il terzo Spaccaferro. Al suo rientro a casa, però, la madre lo rimproverò e allora il pastore decise di partire all’indomani insieme ai tre cani. Cammina cammina cammina il pastore giunse in una città tutta listata a lutto e chiese che cosa stesse accadendo. Gli dissero che in quel mare, su uno scoglio, viveva un Drago con sette teste e ogni giorno gli dovevano portare una ragazza altrimenti lui avrebbe distrutto la città: quel giorno la figlia del Re sarebbe dovuta essere sacrificata. Il pastore decise di salvare la Principessa. Il giorno dopo si recò sulla spiaggia e quando arrivò il Drago i suoi cani gli si lanciarono contro e gli staccarono sei delle sette teste. A quel punto il Drago chiese di poter immergere la testa per l’ultima volta nell’acqua, il pastore glielo concesse, ma era un inganno. Il Drago con un unguento magico si riattaccò le teste e si ripresero i combattimenti, ma alla fine il Drago fu sconfitto e ucciso. La Principessa liberata dichiarò al Pastore che sarebbe dovuto diventare suo sposo. Però il pastore posticipò il matrimonio di un anno, un mese e un giorno, perché prima doveva compiere altre missioni: allo scadere del periodo sarebbe tornato e l’avrebbe sposata. Prima di partire il pastore tagliò tutte e sette le lingue del Drago, le mise dentro un cartoccio e se ne andò. Nel frattempo un Cavaliere si fece avanti e, minacciando di morte la Principessa, la obbligò a dire che era stato lui a vincere il Drago e quindi aveva il diritto di sposarla. Come prova dell’impresa raccolse le sette teste e le portò come trofeo a palazzo. La Principessa gli chiese di aspettare un anno un mese e un giorno prima di celebrare le nozze. Il tempo passò e puntale arrivò il Pastore che trovò il banchetto nuziale imbandito, chiese di vedere le teste del Drago e fece notare che erano senza lingua. La cosa parve strana ai presenti, allora il Pastore tirò fuori il suo fagotto con le lingue e così smascherò il Cavaliere e sposò la Principessa.

Dettagli

Denominazione archivio

A.E.P.R.O. Associazione Minelliana

Denominazione

fiaba

Altra occasione

testimonianza raccolta su richiesta

Verbale

Voce/i maschile/i 1

Link scheda estesa

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