Asimmetria della gondola; saperi; apprendista squeraiolo;
Beni Etnoantropologici Immateriali
Descrizione
Michele, giovane squeraiolo si confronta con i saperi degli artigiani che lo hanno preceduto riconoscendone la grande capacità di tipo pratico, operativo. Si compiace della tradizione artigiana di cui è erede e che ha dato vita allunicità della struttura asimmetrica della gondola. Tipologia di imbarcazione fondata su equilibri instabili, ma precisi, ottenuti tramite misure e proporzioni perfette. È una formula che loro hanno capito praticamente, mentre noi la capiamo teoricamente con questa affermazione lartigiano dimostra rispetto per il sapere dei suoi maestri predecessori, al contempo dichiara anche di padroneggiare nuovi strumenti di analisi e comprensione teorica delle tecniche messe in atto.
«Praticamente loro avevano già capito, senza calcolarlo, che suddividendo una lunghezza in tanti punti, con distanze uguali, riuscivano a ricreare una geometria perfetta. Se tu ci provi non ce la fai, ti conviene calcolarlo. Loro facendone una dopo laltra, tutti i giorni, hanno trovato finalmente la perfezione che è data da una suddivisione di lunghezze per spazi. È una formula che loro hanno capito praticamente, mentre noi la capiamo teoricamente. Tu devi guardare unordinata (che forma la costolatura dello scafo) unica, lordinata unica è questa curva, è una curva perfetta, ma questo è un discorso chiuso. Dopo tante curve perfette, con uno sbandamento, creano un fianco perfetto. Quindi una curva perfetta, con una distanza uguale e ne crei tante altre, cambiandogli langolo e quindi chiudendo tu vai a creare unaltra in generale lunga perfetta. È una serie di curve perfette, curve giuste, dolci, lineari che assieme, cambiando piccole inclinazioni, ovviamente proporzionatamente, creano unaltra linea perfetta. Queste danno il tondo del fianco. Poi cè lasimmetria longitudinale e lasimmetria trasversale. Lasimmetria trasversale è lo sbandamento della piana, mentre lasimmetria longitudinale è un fianco più tondo rispetto allaltro fianco che è più stretto. Assieme le due cose fanno sì che la barca stia #al lai# (sbandata di lato) e di conseguenza, una volta che la barca è #al lai# il gondoliere monta e la raddrizza e vogando lei va dritta. Tutte queste informazioni creano una parabola perfetta. (...) Se il gondoliere è qua, noi abbiamo il #lai# che è di qua, di conseguenza la barca è leggermente sbandata. Lui con il suo peso la raddrizza un po, ma se lui di colpo anche lui viene #al lai# allora la barca si rovescia da questa parte. Qualsiasi barca, la gondola ancora di più, perché ha un fianco più basso dellaltro, ma anche una #mascareta# (imbarcazione tradizionale veneziana), se tu di colpo vai allestremo opposto gli crei un momento: creando il momento, se dopo la barca ha un momento alto non si gira, se la barca, come la #mascareta# è stretta, si gira in un attimo. Quello dipende da barca a barca, ma tutte le barche. (...)Sta anche al gondoliere fare un carico dei pesi giusti, perché ricordiamoci che una barca, senza unestimazione dei pesi, non è una barca è una scatola: cioè, tu non puoi prendere tutto lequipaggio e metterlo a poppa. Se il gondoliere imbarca una persona in sovrappeso, se non vuole rischiarla troppo, gli conviene mettersela dalla parte sua. Se invece gli va bene vogare con la barca tanto sbandata, come tutti i gondolieri di solito fanno, gli piace avere la barca tanto #al lai#, perché la voghi meglio, perché più la barca è storta in là, più tu puoi sforzare, perché tanto sai che la barca va in là... è un gioco di forze: se tu vedi che sta cedendo di qua, vuol dire che puoi eccedere di là; se tu, invece, sei equilibrato non puoi tanto eccedere di qua. La senti la barca quando ce lhai sotto i piedi, la senti! e di conseguenza bisogna stare attenti».