cratere a colonnette / sec. V a.C.

Descrizione

Cratere a colonnette con ampio orlo piatto e labbro pendulo, collo troncoconico rovesciato e distinto dalla spalla breve. Piede svasato e modanato con due tori, cavo all'interno. L'interno del cratere è verniciato con vernice nera, lucida. Sull'orlo, fila di boccioli di loto intrecciati, sulle anse, palmetta tra due volute, sul labbro, tralcio d'edera stilizzato, sul collo, campo riempito con boccioli di loto allungati, intrecciati ed inframezzati da punti, il tutto in vernice nero-bruna, opaca. Sul corpo, due scene figurate inquadrate, sopra, da baccellatura, ai lati, da tralcio d'edera stilizzato e sotto, da linea orizzontale, risparmiata. Al di sopra del piede, corona di raggi. Sul lato A, scena di palestra: all'estremità s., figura maschile nuda stante sulla gamba d. e con la s. piegata all'indietro, rivolta verso d., reggente, con la mano s., un lungo bastone, in posizione verticale; méta-colonna poggiante su un plinto e coronata da kymation; al centro della scena, figura maschile (paidotribes) barbata e panneggiata, stante di tre quarti verso s., con gamba d. piegata in avanti, gamba s. stesa e testa rivolta all'indietro, regge, con la mano d. sollevata e in posizione orizzontale dietro la testa, un bastone con terminazione biforcuta (rabdos); all'estrema d., figura maschile nuda con uno degli halteres nella mano s. abbassata, mentre il braccio d. è proteso in avanti, la figura è in procinto di saltare verso s. Lato B: due figure maschili nude in rapido movimento verso d. si dirigono verso un'altra figura maschile nuda che va loro incontro. L'argilla è di colore nocciola rosata, ingobbiatura di colore arancio pallido, assai consunta, vernice bruna, lucida nelle parti ben conservate, all’interno, spessa vernice bruna opaca.

Dettagli

Tipologia

Beni Archeologici

Collocazione specifica

Museo Archeologico Nazionale di Adria

Localizzazione geografico-amministrativa attuale

ADRIA (ROVIGO)

Materia tecnica

argilla/a tornio/verniciatura/ingobbiatura

Misure

cm. 40,8 x 52,00

Definizione culturale

Pittore dell'Angelo Volante / esecuzione /

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MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ADRIA

Il Museo, circondato da un ampio parco pubblico con istallazioni per attività ludiche ed educative, ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio archeologico di Adria, il cui nome è indissolubilmente legato al Mare Adriatico.  Il cuore della città greca ed etrusca, fondata all’inizio del VI secolo a.C., si trova in corrispondenza con il settore meridionale del centro attuale, mentre a sud, est e nord si estendevano le necropoli. Le scoperte sono iniziate tra ‘700 e ‘800, grazie ad illustri rappresentanti della famiglia Bocchi; in particolare Francesco Girolamo e Francesco Antonio identificarono per primi l’importanza archeologica di Adria. Il loro ‘domestico museo’, che ospitava una collezione di decine di migliaia di reperti, fu visitato dai più famosi archeologi e da rappresentanti delle nobili famiglie europee.La collezione forma oggi il cuore del museo, arricchita dai numerosi rinvenimenti provenienti dagli scavi recenti. Il museo illustra le caratteristiche di Adria nell'antichità: la vita quotidiana, i rituali funerari, il delicato passaggio all’epoca romana e la fase romana imperiale, con particolare attenzione alla sua caratteristica di città multietnica, vero ricettacolo di diverse tradizioni, lingue, cultura, istanze religiose. Tra i nuclei più importanti delle collezioni museali si collocano i numerosi reperti di ceramica attica a figure nere e rosse, i preziosi rinvenimenti dalle necropoli, arcaiche ed ellenistiche, arricchite da oggetti in ambra e pasta vitrea oltre che dalla gioielleria etrusca in oro e argento. Famosa è la cosiddetta ‘Tomba della Biga’, del III secolo a.C., con carro deposto con la sua pariglia di cavalli e con un terzo cavallo, da sella, al seguito. Il contesto di scavo, recuperato nel 1938, forma uno dei focus di attenzione nella visita delle necropoli ellenistiche. Nelle sezioni dedicate alla romanizzazione e all’età imperiale spiccano i documenti di riorganizzazione del territorio, come il miliare di Popilio Lenate, che testimonia del transito della via Popillia in città, e alcune decorazioni di carattere monumentale. L’attenzione è attratta dalla spettacolare vetrina dei vetri romani, dove vetri soffiati a mano libera e in matrice, a nastri policromi, murrini, a reticolo, ad intaglio sono valorizzati attraverso una gestione computerizzata dell’illuminazione. Le ultime sezioni del museo illustrano lo sviluppo della zona costiera nei periodi più tardi dell’impero, attraverso i rinvenimenti di San Basilio di Ariano nel Polesine e di Corte Cavanella di Loreo, dove due mansiones, stazioni di posta, rendevano più agevole il transito lungo la via Popillia costiera. Gli orari di apertura possono subire variazioni. E' pertanto consigliato di verificare tramite contatto telefonico. (...)