
La fabbrica fu avviata da Losco Caldogno, esponente dell’aristocrazia vicentina che nel 1541 prese possesso di un fondo nell’area in questione, ereditato dal padre. La planimetria dell’edificio si presenta in forma molto semplice e misurata. Ricoprono le pareti affreschi di Giovanni Antonio Fasolo e di Giovan Battista Zelotti.
Di proprietà del Comune di Caldogno, e sede della civica biblioteca, la villa è stata protagonista di un eccezionale intervento di attualizzazione degli spazi monumentali, concretizzatosi in una serie di installazioni contemporanee, concepite in modo da valorizzare senza compromettere il contesto originale.